Tonya

Tonya

Titolo originale: I, Tonya

Il cinema esegue un salto triplo sul ghiaccio di Tonya, un biopic anomalo, vibrante, che denuncia le ipocrisie della società contemporanea. Tonya Harding ha infiammato il mondo del pattinaggio all’inizio degli anni Novanta, quando ancora scivolava veloce nei palazzetti di tutto il globo.  Lei non è la principessa di una favola per bambini, i risultati li ottiene col sangue e con le urla di una madre che non accetta il fallimento. A tre anni, Tonya è già schiava delle sue passioni. Il “sergente in gonnella” che la mantiene ha costruito una campionessa in miniatura, che non può abbandonare la pista neanche per andare in bagno. I pattini nutrono la sua anima, le botte fortificano il suo corpo.
Più che per meriti sportivi, lei viene ricordata per l’aggressione all’avversaria Nancy Kerrigan, nel 1994. Il resto è storia, ma non dimentichiamoci che fu la seconda al mondo ad eseguire un triplo axel, un salto che quasi trent’anni fa illuminava i volti di appassionati ed esperti. Poi tutto si è spento. Lo spettacolo deve andare avanti, non può fermarsi, lo cantavano anche i Queen. Il film del regista Craig Gillespie punta il dito contro una società di maschere, che si preoccupa solo dell’apparenza. La verità non interessa a nessuno. Tonya riesce anche a far ridere a denti stretti, e racconta la parabola di una vita turbolenta, di una donna forte che non è mai stata l’eroina che tutti volevano. Gillespie chiede ai suoi attori di sfondare la quarta parete, di parlare col pubblico attraverso alcune interviste girate per l’occasione, giocando con il documentario e la commedia amara. I generi si fondono, i sogni s’infrangono, mentre l’incontenibile Tonya ci stupisce con un altro triplo axel. Margot Robbie Candidata Oscar come Miglior attrice protagonista e Allison Janney vincitrice dell'Oscar come Miglior attrice non protagonista.

Sito WEB del film

Link IMDB

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